A BLUE VOICE (English Version) »

I opened my eyes and the room was upside down; Alphonse, the waiter, was standing on the roof and the pristine white table cloths, the glasses, the candelabra were floating in the air.

 

IL RISTORANTE SEGRETO | da p. 11 a p. 15 »

Camminavo sotto i portici del Palais-Royal e mi girava la testa. L’ombra nera delle colonne mangiava la poca luce del giorno. Pioveva. Quella pioggia che c’è solo a Parigi, impalpabile, impercettibile, ma che ti penetra fino al cuore.

 

IL MENU | da p. 17 a p. 21 »

“Sono venuta per il Menu” dissi. Il vecchio mi guardò senza dare cenno di aver sentito. Eppure, per un attimo, mi sembrò di vedergli in fondo agli occhi un grano di compassione. Fece un passo verso di me e mi costrinse a indietreggiare contro la porta. Mi trapassò con uno sguardo duro e, senza voltarsi, disse: “Sono desolato, ma come vede il ristorante è pieno”.

 

IL BALLO A VENEZIA | da p. 60 a p. 67 »

Salivamo le scale di Palazzo Barbarigo e su ogni scalino bruciava un lume a olio con lo stoppino intriso nell’alcol e bisognava fare attenzione a non sfiorarlo per sbaglio. Salivamo a coppie e ognuna di noi si appoggiava al braccio del suo cavaliere per non scivolare sui tacchi.

 

IL PADRE | da p. 121 a p. 123 »

Stavo sfogliando le pagine impalpabili del Menu per cercarvi lo sconosciuto del Café Flore e mio padre si alzò dal suo posto e mi venne vicino. Mi porse la destra con un gesto largo e chinò la testa in un piccolo inchino. Ebbi un tuffo al cuore.

 

LA CATTIVERIA DELLE DONNE CONTRO LE DONNE | da p. 139 a p. 145 »

Ero una impiegata semplice, livello 4, ma non ne sono sicura perché sui livelli non ho mai capito molto e anche la busta paga era illeggibile, per me. La ricevevo e basta.